È stato pubblicato in preprint lo studio di Fase I condotto presso l'IRST "Dino Amadori" IRCCS (www.irst.emr.it) di Meldola (Cesena) per la sperimentazione di un vaccino autologo con cellule dendridiche contro il Glioblastoma. La Fase I dello studio clinico ha mostrato che il vaccino è ben tollerato dai pazienti e ha raggiunto gli obiettivi fissati per la sperimentazione, quindi è stata avviata la Fase II della sperimentazione con il reclutamento di 19 pazienti.
Il vaccino autologo a cellule dendridiche è un vaccino personalizzato che viene prodotto raccogliendo le cellule mononucleate dal sangue del paziente con una procedura denominata "aferesi" le quali poi vengono coltivate in laboratorio per produrre le cellule dendridiche che vengono messe in contatto con gli antigeni del tumore del paziente, ricavati a partire da un campine di tumore che viene prelevato durante l'intervento chirurgico. A questo punto le cellule dendridiche possono essere somministrate al paziente con una semplice iniezione sottocutanea. Una volta introdotte nel corpo, queste raggiungono i linfonodi distrettuali dove “insegnano” ai linfociti come riconoscere gli antigeni del tumore e a innescare i meccanismi immunitari contro le cellule tumorali maligne.
La sperimentazione di Fase II, attualmente unica in Italia, si prefigge l’obiettivo di valutare se e quanto il trattamento con cellule dendritiche autologhe possa bloccare la progressione di quello che è il tumore cerebrale primitivo più frequente negli adulti e con una prognosi generalmente sfavorevole. Il protocollo viene eseguito insieme alla terapia standard con temozolomide e prevede una prima iniezione di vaccino a cellule personalizzato, seguita da una dose a settimana per un mese, poi una dose al mese per 6-12 mesi. Per chi fosse interessato a candidarsi a partecipare alla sperimentazione è importante tenere presente che è necessario un campione di tumore congelato, cosa che deve essere richiesta espressamente prima dell'intervento.
La sperimentazione è diretta dalla Dott.ssa Laura Ridolfi, responsabile della Struttura di Oncologia clinica e sperimentale Immunoterapia e Tumori rari (e CFRB).
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Oriana Nanni, DR
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